San
Sebastiano

Protector Palatioli

San Sebastiano in provincia di Siracusa

la processione delle sacre reliquie

Mercoledì 9 agosto 2000 Palazzolo A.
Nell'Anno 2000 il Vescovo ha reso luogo Giubilare della Diocesi la Basilica di San Sebastiano in Palazzolo Acreide.
Mercoledì 9 agosto 2000 in occasione dell' Anno Giubilare solenne processione insieme alle Sacre Reliquie di San Sebastiano Martire provenienti dalle seguenti Città: Catania - Cattedrale Siracusa - Cattedrale Acireale (CT) Basilica di San Sebastiano Barcellona P.G.- Basilica San Sebastiano Canicattini Bagni - Chiesa Maria Ausiliatrice Canicattini Bagni - Chiesa San Sebastiano Capizzi (ME) Chiesa di San Sebastiano Catania -  Chiesa Madre Cerami (EN) - Chiesa di San Sebastiano Chiaramonte Gulfi - Chiesa S.Salvatore Ferla (SR) - Chiesa di San Sebastiano Francofonte (SR) - Chiesa del Carmine Limina (ME) - Chiesa di San Sebastiano Maniace (CT)  - Chiesa di San Sebastiano Melilli (SR) - Santuario di San Sebastiano Militello V.C. - Chiesa S.Maria della Stella Mistretta (ME) - Chiesa di S. Sebastiano S.Giovanni La Punta - ChiesaS.Sebastiano Santa Venerina - Chiesa Madre S. Venerina Parroc. - Madonna delle Lacrime Solarino Palazzolo Acreide Basilica S. Sebastiano.

In occasione dell'anno giubilare la confraternita di san Sebastiano di Acireale provincia di Catania è presente ai festeggiamenti di san Sebastiano di Palazzolo Acreide con le sue due "cannalore" dedicate al Santo Martire

 

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COMUNITA' PARROCCHIALI GEMELLATE
LA CONFRATERNITA DI SAN SEBASTIANO DI SIRACUSA E' GEMELLATA CON LA BASILIACA DI SAN SEBASTIANO DI PALAZZOLO ACREIDE PER LA COMUNE DEVOZIONE VERSO SAN SEBASTIANO
La festa in Siracusa è riconducibile al miracolo ottenuto per intercessione di San Sebastiano nell'anno 1449, quando a causa della riapparsa della peste, il Vescovo Paolo Santafede insieme al Senato chiese il soccorso del Santo.Ottenuta la grazia, il Vescovo lo proclamò Compatrono della città, erigendo una chiesa, in via Minerva, vicino alla Cattedrale, per venerarne il culto e custodire il simulacro del Santo. Tale chiesa fu demolita nel 1927 e il simulacro del santo fu custodito nella chiesa di Santa Lucia alla Badia dove vi rimase fino al terremoto del 1990, quando la chiesa fu dichiarata pericolante. Oggi il simulacro nell'attesa dei restauri della chiesa è conservato in Cattedrale. La festa, allora come oggi, si celebra il 20 Gennaio con gran concorso di popoli, con una processione che si snoda per le vie del centro storico d'Ortigia e che vede la partecipazione di molti giovani nel portare la pesante e artistica Vara.

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FERLA La festa di San Sebastiano fu istituita il l3 Settembre 1642 con bolla del Papa Urbano VIII, a seguito di un intervento miracoloso del Santo. Oltre il 20 Gennaio, la festa era celebrata i1 26 Luglio, poi in tempi recenti è stata anticipata al 20 Luglio. La festa, come da tradizione, ha inizio la vigilia con la "Currata" (svelata) del Santo e con la processione della Reliquia. Il giorno della festa già alle cinque del mattino, con i classici colpi a cannone, si annuncia la celebrazione delle prima Santa Messa. Quindici minuti prima di mezzogiorno avviene "A scisa de Nudi" che corrono sul sagrato per accaparrarsi in posto sotto la Vara. A mezzogiorno in punto l'uscita del Simulacro ligneo (in legno d' arancio risalente al 1530), portato a spalla nuda nella pesante vara, sotto una pioggia di "Nzareddi. Poco dopo ha inizio la spettacolare corsa per la via principale del paese. Nella serata la processione si ripete ma stavolta sul carro trionfale per concludersi a tarda serata.

AVOLA

Antica tradizione la devozione a San Sebastiano risalente al 1449 , ma la festa attuale trae origini verso la seconda metà dell' ottocento. I festeggiamenti sono fissati in Avola la seconda domenica di Maggio forse per l'influenza della vicina Melilli o forse perché molte feste sono posticipate in vicinanza del periodo festivo. La festa comincia molto presto quando i "Nuri" di corsa da un altarino posto a contrada "Chiusa di Carlo" vanno verso l'ingresso del paese dove il Simulacro del Santo attende i suoi devoti, e insieme in un'emozionante processione rientrano in Chiesa. Per tutto il giorno una moltitudine di fedeli offre cere e fiori al Santo invocando o ringraziando per le grazie ricevute o che spera di ricevere. La giornata si conclude con la solenne processione per le vie della città con una grande partecipazione popolare.

COMUNITA' PARROCCHIALI GEMELLATE

LA BASILICA DI SAN SEBASTIANO DI MELILLI E' GEMELLATA CON LA BASILICA DI SAN SEBASTIANO DI PALAZZOLO ACREIDE PER LA COMUNE DEVOZIONE VERSO SAN SEBASTIANO. Storia a parte merita la devozione dei melillesi. Tutto comincia quel l maggio 1414, quando nella spiaggia di Stentino è ritrovata una cassa contenente un Simulacro di San Sebastiano; cassa che probabilmente proveniva da una nave naufragata nella baia antistante. Varie persone a diverso titolo, da alti prelati a semplici cristiani, tentarono inutilmente di spostare quella cassa resasi pesantissima e solamente quando la comunità di Melilli fece per sollevarla, essa si fece leggerissima e portata in processione ritornarono festanti in paese. La cassa al passare davanti ad un' edicola raffigurante il Santo diventò di nuovo pesantissima. Oggi nel medesimo luogo si erge la maestosa Basilica dedicata al Martire. Ai giorni nostri la festa è stata posticipata al 3 e 4 Maggio causa della concomitanza della data dell'uno con "La festa del Lavoro". Nel giorno antecedente alla festa per tutta la notte e parte della mattinata, nella Basilica affiuiscono i "Nuri" da tutti i paesi circostanti. A piedi partono dall' edicola "Santa Cruci"con il tradizionale abito in altre parole pantaloni e camicia bianca, fascia rossa e tracolla con la scritta "Viva San Sebastiano" fazzoletto bianco annodato in testa ed il mazzetto di fiori di campo a mano. Dall' edicola comincia la lunga marcia in fila fino alla Basilica alternando il passo alla corsa e gridando: "È chiamamulu Paisano"e gli altri rispondono in coro "Prima a Ddiu e Sammastianu". Nella giornata del quattro alle ore 1 0,00 inizia la processione del venerato Simulacro che passando per le vie del paese benedirà le famiglie dei Melillesi concedenti grazie specialmente nello spirito di Fede verso Dio e San Sebastiano.

CASSARO

Gran devozione anche a Cassaro, la festa di San Sebastiano è un momento tanto atteso. Si festeggia ogni tre anni poiché a Cassaro vi sono tre Protettori la cui festa è fatta appunto a turno. Normalmente ciò avviene l'ultima domenica di Luglio. L'uscita, come in altre città della provincia, avviene a mezzogiorno con il lancio dei "Nzareddi" sulla Vara montata sul carro. La festa come da tradizione si conclude a sera al rientro della processione con uno spettacolo di fuochi pirotecnici. Interessante è notare come la devozione al Santo avendo antiche origini ha portato anche alla costruzione di diverse chiese che nel tempo hanno subito modifiche o sono state distrutte da eventi calamitosi. La prima chiesa come detto prima risale al XV secolo ma col crescere della popolazione ne fu costruita un' altra più grande. Iniziata nel 1609 , questa seconda chiesa fu terminata nel 1655 e fu distrutta nel terribile terremoto del 1693 . Sul finire dello stesso secolo si diede in inizio alla costruzione di una terza chiesa ma questa volta con impianto basilicale. La costruzione di questa chiesa, che è l'attuale, fu molto complessa e laboriosa. La monumentale facciata si deve a l'architetto Mario Diamante coadiuvato dai maestri Milito,Buscema e altri. La chiesa fu terminata nel 1782.

Canicattini Bagni

Canicattini Bagni Venerato nella Chiesa "Anime del Purgatorio" è festeggiato l'ultima domenica d'Aprile con una solenne processione.

Francofonte

Come da tradizione si festeggia, oltre al 20 Gennaio, l'ultima domenica di Maggio. L'antico Simulacro è conservato, insieme con la Vara, dentro la cappella nella Chiesa del Carmine. Anche qui, come in altri paesi del siracusano, si procede ad una doppia processione. Di mattina, la Vara è portata a spalla dai devoti e nella serata, montata su carro, percorrerà le restanti vie cittadine.

Belvedere

Belvedere Piccola frazione di Siracusa, dove forte è la devozione per il Santo Martire. La festa si svolge il 20 Gennaio con la processione dei "Nuri" con l'antico Simulacro sulla bellissima Vara da poco restaurata.

Carlentini-Floridia

CARLENTINI La festa avviene in concomitanza dei festeggiamenti di Melilli in quanto il Simulacro del Santo accompagna fino all'uscita del paese i tanti devoti che a piedi vanno verso il Santuario di Melilli.
FLORIDIA Anche qui, come del resto in tutta la provincia, la devozione per San Sebastiano è molto sentita. La festa si celebrava in maniera sfarzosa nel giorno a lui dedicato, ma il terremoto del 1990 fermava i festeggiamenti a causa della chiusura della chiesa di Sant'Antonio dove era collocata la cappella del Santo.
Ma il 17 Gennaio 2015 in ricorrenza del triduo di San Sebastiano fù riaperta al culto la Chiesa di Sant'Antonio di Padova. Dopo 25 anni il culto tradizionale della festa di San sebastiano rivedeva la luce grazie all'impegno della Confraternità Gesù e Maria che riuscì a riportare questa sentita devozione del popolo Floridiano per San Sebastiano. Il 20 Gennaio di ogni anno come tradizione vuole i devoti floridiani uscivano da casa scalzi per arrivare in chiesa per voto al santo, alle ore 06:00 arrivavano i Nuri di Floridia e Solarino dove nell'ultimo tratto facevano la corsa al Santo. Alle ore 18:30 l'uscita con la processione cittadine e al rientro la velata, appunto tre giorni prima viene svelato il santo nell'altare maggiore con la presenza di numerosi devoti e dei comitati di San sebastiano di vari paesi.

Sortino

Sortino Grande è la devozione, ma purtroppo a causa del terremoto, la chiesa del Santo è stata chiusa al culto ed il Simulacro del Santo è conservato in Chiesa Madre. Non c'è una propria festa, ma grande è la partecipazione dei "Nuri" durante i festeggiamenti che si svolgono in Melilli.

AUGUSTA

AUGUSTA La parrocchia di San Sebastiano è istituita in Augusta intorno al 1741. Bello e d'ottima fattura il settecentesco Simulacro del Santo opera d'Artigiani Catanesi. Si festeggia solennemente nel suo giorno Liturgico.

San Sebastiano in Sicilia

COMUNITA' PARROCCHIALI GEMELLATE
LA BASILICA DI SAN SEBASTIANO DI ACIREALE E' GEMELLATA CON LA BASILICA DI SAN SEBASTIANO DI PALAZZOLO ACREIDE PER LA COMUNE DEVOZIONE VERSO SAN SEBASTIANO. Grandi folle richiama ogni anno la festa di San Sebastiano compatrono della città. Nella monumentale Basilica dedicata al Santo, oltre a diversi dipinti sulla vita realizzati da Paolo Vasta,' è conservato il Simulacro del Santo su "Vara" in argento del 1771 che ogni 20 Gennaio è portato dai "Nuri" in una suggestiva processione nelle vie cittadine. È da rilevare come ad Acireale il culto del Santo è particolarmente sentito ed è emozionante partecipare di mattino alle Santa Messa dove tutti i devoti assiepati davanti l'Altare attendono con fervida Fede e lacrime di commozione l'apertura della Cappella. Da vedere è anche l'uscita della Vara del Santo dalla Basilica, alle ore 1l,00, che spinta dai devoti viene portata di corsa verso la Cattedrale ed allo stesso modo, sempre correndo, il rientro in Basilica a notte fonda. Altro momento importante e 1'arrivo del fercolo nei pressi della stazione a memoria dei soldati che durante la guerra partirono per il fronte e che ricevettero la benedizione del Santo.

COMUNITA' PARROCCHIALI GEMELLATE
LA CONFRATERNITA DI SAN SEBASTIANO DI CERAMI E' GEMELLATA CON LA BASILICA DI SAN SEBASTIANO DI PALAZZOLO ACREIDE PER LA COMUNE DEVOZIONE VERSO SAN SEBASTIANO. Si festeggia solennemente il 27 e il28 Agosto con una colorata ed emozio¬nante processione che si svolge in due momenti. Il primo con l'uscita della pesante Vara dalla propria Chiesa con una processione preceduta da tutte le confraternite del paese. La Vara è adornata da cordoni colorati che servono a correggere gli eventuali abbattimenti della vara nelle strette stradine del paese. Durante la processione i devoti preparano all'ingresso della propria abitazione dei rinfreschi a base di vino e biscotti tipici che sono offerti ai portatori della Vara e ai cittadini che seguono il Santo. La seconda processione comincia dalla Chiesa di San Benedetto, dove il Santo era stato portato nella mattinata, per concludersi all'omonima chiesa a lui dedicata

Tortorici la festa di san Sebastiano
La Festa più importante e più caratteristica della zona centrale dei Nebrodi è senza dubbio quella che si svolge a Tortorici in onore del del Martire San SEBASTIANO. Il culto del Santo, eletto a Patrono e Protettore di Tortorici si perde nella notte dei tempi. Molti secoli fà infatti il Santo Patrono era San Cataldo Vescovo. Il Prof. Sebastiano Franchina scrittore e autore di molti libri sulla storia del Paese e dei nebrodi a pag.93 del volume I° “Tradizioni Popolari” cita un memoriale del clero della Matrice (Santa Maria ) del 08/03/1644 che enumera le prerogative della Chiesa dove sono poste le Reliquie del glorioso Patrono San Sebastiano,altre citazioni sulla cappella del santo sono addirittura antecedenti il 1607. Il culto di San Sebastiano è fortemente radicato nella documentazione storica, a partire dal 1600 il Glorioso Bimartire San Sebastiano è patrono Principale e Protettore della Vittoriosa Città di Tortorici , la sua cappella era nella chiesa di Santa Maria de Platea,mentre la confraternita aveva sede nell’oratorio di San Sebastiano sito nel quartiere Spirito Santo.Il culto e la festa del Santo tranne poche variabili sono segnati da una continuità storica nella liturgia, almeno negli ultimi quattrocento anni. Le epoche che hanno determinato radicali cambiamenti non hanno sostanzialmente modificato il rito,segno evidente che le motivazioni del culto sono radicate e sedimentate nei sentimenti religiosi del popolo.

Santa Venerina
Città alle pendici dell 'Etna, vicino a Zafferana, è acclamato come Compatrono della cittadina ed è solennemente festeggiato l'ultima domenica di gennaio. Tradizionale e commovente la svelata mattutina con l' apertura della cappella tra una folla di fedeli che con le lacrime invoca e saluta la rinnovata visione del Santo. Importante e numerosa è la partecipazione di molte Confraternite e Commissioni da tutta la Sicilia che si uniscono con fede viva alla giornata di festa. Dopo la Santa Messa solenne il pomeriggio, alle tre in punto, vede l'uscita festosa e fragorosa del Simulacro del Santo e tra gli evviva dei fedeli viene portato in processione dai ragazzini per le vie della città, preceduta dalla presenza delle Confraternite che con i loro stendardi testimoniano la loro devozione al Santo. Suggestiva la corsa finale che nella fantasia popolare rappresenta il soccorso del Santo per le genti colpite da pestilenze e malattie. La conclusione dei festeggiamenti si ha la domenica successiva con la giornata dedicata e organizzata dai Vigili Urbani che lo acclamano come loro protettore. Alla Santa messa solenne del mattino fa seguito, in serata, la breve processione del Simulacro che lo riporta nella cappella dove tra lacrime e le invocazioni di gioia viene velato. tratto da: San Sebastiano tradizioni del culto in Sicilia di Sebastiano Torre

Capizzi è una delle città più antiche e più alte della Sicilia. Si erge sul monte Verna, nei Nebrodi a 1150 s.l.m. Da sempre vanta antiche radici storiche, artistiche e culturali. Città di 24 casali, nel suo territorio vi erano sparse oltre 40 chiese, a dimostrare da sempre il legame verso la religione cattolica. Da secoli infatti, il pololo capitino venera San Sebastiano martire: la festa inizia l'11 di Gennaio con l'inizio della Novena e finisce il 19 Gennaio, nel tardo pomeriggio con la celebrazione dei Vespri in onore del Santo martire. La chiesa localizzata a nord dell'attuale centro urbano, poco lontano dal Santuario di San Giacomo Apostolo Maggiore, è una delle chiese più antiche della città. Totalmente rimaneggiata dopo il 1820, era già esistente nel 1500. la chiesa ha uno dei più bei portali del comune, con intagli in pietra finemente lavorati. All'interno della chiesa si può ammirare la statua della Madonna Immacolata, di San Vito, un Crocifisso, due antichi e pregevoli quadri, raffiguranti rispettivamente Sant'Antonio di Padova e la Madonna dell'Amore e naturalmente la statua del Santo Titolare. La festa si svolge giorno 20 Gennaio con la celebrazione da parte dell'Arciprete di tre Messe Solenni, dove viene posta nell'altare principale, in adorazione, la Santa Reliquia di San Sebastiano martire. Nella sacrestia della chiesa ha sede l'omonima confraternita: i capitoli furono approvati con regio decreto il 5 Agosto 1829. La confraternita oltre a dare una degna sepoltura ai confratelli nella propria cappella nel cimitero, si occupa di dare anche una degna sepoltura ai miserabili, orfani, a dare aiuto ai bisognosi e poveri. lo scopo principale è quello di essere veri soldati di Cristo e della chiesa cattolica. Ogni confrate deve partecipare alla Santa Messa, confessarsi, e partecipare alle processioni. Il colore della confraternita è il verde:infatti, ogni confrate deve avere una cappa o sacco, con cappuccio di tela bianca, cingolo, mantello e guanti verdi, torce di cera, bacchette, gagliardetto, stendardo verde con la figura del Santo martire. Tutti i confrati devono prendere parte alla feste in onore di San Vito e Modesto il 15 Giugno, alla festa di San Giacomo Apostolo Maggiore Protettore di Capizzi il 25 e 26 Luglio, a quella del patrono San Nicola di Bari, alla festa in occasione della Domenica delle Palme, il Giovedì Santo giorno di professione alla confraternita, alla festa del Corpus Domini, alla festa della Domenica in Albis, alla festa del Precetto Pasquale e naturalmente alla festa di San Sebastiano il 20 Gennaio. La processione fino agli anni '50, avveniva il giorno 28 Agosto: prima di ciò era consuetudine"fare a ntinna con il palo" nella piazza adiacente, dove venivano appesi conigli, lepri e galline che le persone più abili dovevano riuscire ad afferrare arrampicandosi. Inoltre è da ricordare che l'Aurea città di Capizzi possiede ben 13 Sacre Reliquie, fra cui quella di San Sebastiano: vengono portate in processione il 24 Luglio racchiuse in una teca di artistico legno dorato pregiato e decorato. Il Rosario di San Sebastiano di Capizzi Viene ripetuto per 5 poste Quantu peni patiu Sammastianu, patiu li peni di Cristu divinu li cani e li iudii lu assicutaru lu assicutaru nfinu a lu ggiardinu Sutta u mpedi d'aranciu lu attaccaru dda ripusau lu sa santu schinu tìeniti nfedi forti Bbastianu chi nn'ai la megghia parti di lu cìelu Pater Giaculatoria: -Sammastianuzzu siti lu gran santu, lu vostru cori è na tazza d'argìentu -A ccu vi riguarda cci veni lu chiantu Sammastiannuzzu siti lu gran Santu.

Ciminna

Unico paese della provincia di Palermo a festeggiare in maniera solenne San Sebastiano. La devozione al Santo ha radici antichissime e si è persa memoria di come sia arrivata a Ciminna. La festa era stata interrotta da circa un secolo tanto che anche gli anziani del paese n'avevano un vago ricordo. Dal 2000 invece è stata riscoperta e riportata all'antico splendore. Pregevole la statua del santo di legno di ciliegio policromo del XVII secolo conservata nell' omonima chiesa del XVII secolo. La ricorrenza è celebrata la Domenica più prossima al 20 Gennaio. Oltre la celebrazione liturgica di rito, la festa ha anche una sua parte folclorica data da tradizionali giochi che si svolgono nel pomeriggio primo della processione. Il primo tra loro è il gioco della "ntinna". Si svolge bendando una persona che in groppa ad un asino deve rompere delle pentole in terracotta ove sono racchiuse generi alimentari sotto l'incitamento del pubblico atto a distrarre l'asino. A seguire il "Palio delle galline" una sorta di gara fatta proprio con le galline. Conclude il divertimento la distribuzione dei "Cudduruna", specie di pizza tagliata a spicchi e arrotolata su se stessa e suddivisa tra gli spettatori. La processione con il fercolo portato a spalla dai devoti per la strette vie del paese dove i cittadini illuminano la strada e ai balconi stendono coperte fatte a mano con l'effige del Santo. La vara viene adornata con ghirlande di agrumi (arance) che a fine processione vengono benedette e divise fra i fedeli. Questa usanza viene fatta a ricordo del fatto che il Santo è stato legato ad un albero di arance per il suo Martirio. La benedizione finale e i tradizionali fuochi pirotecnici concludono una festa dalle radici antiche.

San Sebastiano MANIACE

La festa di San Sebastiano istituita dal 1937, la si deve agli immigrati tortoriciani che stanchi di fare spola con il loro paese d'origine, acquistarono una statua del Santo e iniziarono le celebrazioni in maniera stabile. La settimana prima dei festeggiamenti, che si tengono nel giorno come da calendario, nella chiesa di S. Maria di Maniaci, vengono portati i lunghi rami d'alloro che poi vengono benedetti. Alla vigilia della festa il simulacro del Santo viene portato alla chiesa del castello di Nelson, dove vengono cantai i "Vespri" e si benedicono i "panuzzi" di San Sebastiano che vengono poi distribuiti ai fedeli. Il matti¬no del 20 dopo la Santa Messa solenne il Santo viene trasportato di corsa dall'altare al fondo e viceversa e, prima di uscire dal castello, fatta girare per tre volte intorno alla grande croce celtica del cortile. Quindi ha inizio la processione con i "nudi" che portano a spalla la vara con il simulacro del Santo. I devoti vestiti di bianco e scalzi compiono un tragitto lungo e faticoso per tutte le borgate anche quelle più lontane.

San Sebastiano MISTRETTA

Antico è il culto al Santo che risalirebbe al1625 anno in cui si diede inizio alla costruzione della Chiesa in ringraziamento allo scampato pericolo del morbo della peste'. Nel 1700 fu costituita la confraternita di San Sebastiano e nel 1780 con l'introduzione dell'istituto del patronato fu proclamato Patrono di Mistretta. Per rendere più maestoso il culto fu ordinato allo scultore Salvatore Marino la Vara, vera opera d'arte. Pesantissima a forma di portico con forti effetti pittorici, ricca d'Angeli, Putti, Santi, Archetti e Colonne. Pregevoli i pannelli ove è scolpita la Passione di San Sebastiano. L'attuale Simulacro risale al 1906, realizzato dallo scultore Noè Marucco. La festa è organizzata due volte l'anno il giorno da calendario e il 18 Agosto. Caratteristica la processione ed unica nel suo genere. Per le vie del paese sfilano la Varetta di legno, contenente le reliquie del Santo, trasportata a spalla dai giovani del paese e la Vara sorretta da una cinquantina di uomini scalzi gelosi del loro "Posto". La cadenza che è impressa alla processione dall'impressione delle movenze di un ballo ritmato (chiamata "Annacata") accelerato da corse in alcuni punti ben precisi del paese. Spettacolare la corsa finale che riporta il Santo in Chiesa con la "Vutata" il fantastico cambio di spalla che porta la vara di fronte il Sagrato da dove viene impartita la Benedizione che conclude i festeggiamenti.

Provincia di catania: 
Catania, Acireale, Santa Venerina, Giarre, Riposto, Fiumefreddo, Piedimonte Etneo,Presa, Maniace,San Giovanni La Punta

Provincia di Messina:
Barcellona P.diG., Tortorici, Mistretta, Motta S'Affermo, Gaggi, Graniti, Limina, Mongiuffi Melia, Pagliara, Capizzi.

Provincia di Ragusa: Chiaramote Gulfi

Provincia di Siracusa:
Siracua, melilli, Avola, Palazzolo Acreide, Ferla, Francofonte, Canicattini bagni, Sortino, Augusta, Carlentini, Cassaro, Belvedere, Floridia.

Provincia di Enna: Cerami, Troina

Provincia di Caltanissetta: Caltanissetta, Gela

Provincia di Palermo: Ciminna, Capaci.