SI SCIOGLIE IL VOTO
Il devoto fa promessa, e, totalmente consacrato al suo Santo, sospende le sequenze del tempo ordinario per immergersi in una dimensione straordinaria, irrazionale. Attende, fiducioso, segni che possano lenire, rassicurare, esaudire, o ringrazia per già tangibili conferme. Scioglie il voto e adempie ad una promessa o per Grazia ricevuta o da ricevere.
Stabilisce, quindi, un tacito patto col Santo, suggellato dal vincolo della sacralità e a cui deve ottemperare a qualsiasi costo "perché San Sebastiano, lo dicono tutti, fece una volta ridiventare sordomuta una donna che aveva fatto cinque palmi in meno" (a Melilli, per il voto della lingua “a strasciniuni” quando ancora si praticava tale rito cultuale). Questo principio, inviolabile secondo la devozione popolare, vale per tutte le promissioni non andate a buon fine. Tante sono le pratiche devozionali per l'adempimento del voto promesso.
Per la festa di San Sebastiano, a Palazzolo Acreide, ogni anno si registra una messe di voti che vengono sciolti soprattutto durante la processione della sciuta. Fin dal giorno precedente la festa i portatori, che fanno il voto della "spalla nuda", prenotano le bajarde dei due fercoli lasciando annodato come segnaposto il fazzoletto rosso che il giorno dopo porteranno al collo.
La mattina del 10 agosto si distribuiscono “i cudduri”. È il pane figurato promesso come ex voto e acquistato dietro generosa offerta dai fedeli, vincolati in qualche caso anch'essi dal voto.
Prima della sciuta, invocanti, arrivano in chiesa “i nuri”. Sono devoti scalzi e vestiti di bianco che offrono fiori, preghiere e il sacrificio della stanchezza al loro protettore. Altri affrontano la scenografica scalinata camminando sulle ginocchia e così continuano in chiesa per arrivare prostrati e come ebbri fin sotto la statua del Santo, eroe della militia Christi.
Ancora in chiesa, appena il simulacro viene posizionato sul fercolo, e maggiormente durante il percorso processionale, inizia “l'offerta dei bambini nudi” da consacrare a San Sebastiano.
In origine si trattava di un voto per ottenere la guarigione dei bambini erniosi.
Oggi i bambini vengono innalzati e accostati al Santo che li prende sotto la sua protezione e di più, con i suoi poteri taumaturgici li può guarire da eventuali malattie.
Alle tredici in punto 'a sciuta: uno spettacolo di ineguagliabile suggestione!
Una folla incontenibile sulla piazza, tra ammutolita e osannante, assiste alla lenta discesa del simulacro di San Sebastiano.
Da questo momento vengono sciolti centinaia di voti con il “viagghiu scausu”.
Una fiumana di donne devote va in processione penitenziale dietro il fercolo a piedi nudi sul basolato rovente, nelle ore in cui la canicola arde persone e cose. Non importa. Avere ottemperato alla solenne promessa allevia la sofferenza. O meglio, è la sofferenza la contropartita per i benefici ottenuti dal Santo frecciato.
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Nello Blancato